Ulteriori notizie, tradizioni e storia della nave scuola Amerigo Vespucci
La prora della nave scuola Amerigo Vespucci
ormeggiata a Venezia - 2006
Questo veliero è stato impostato, costruito, varato ed armato in soli 409 giorni, un vero record.
La Bandiera di Combattimento è stata donata il 15 ottobre 1931 ed è custodita a bordo in un cofano pregiato.
Il varo però era avvenuto qualche mese prima, precisamente il 22 febbraio, e questa data non è causale, ha un collegamento storico. Il 22 febbraio 1522 infatti è morto il navigatore Amerigo Vespucci, dal quale la nave prende il nome e che è rappresentato nella sua polena.
Il momento del varo è stato una cosa molto particolare: ai margini dell'invasatura c'erano le maestranze, che controllavano ogni piccolo movimento dello scafo, e dalle quali per la gioia si è sollevato un enorme boato, che si è subito unito in concerto con i suoni della banda e delle sirene di tutte le navi presenti in porto.
Una pagina di un calendario che riproduce il momento del varo
- foto fornita da Beppino -
Altre differenze tra il Vespucci e il Colombo.
Le più evidenti differenze tra i due velieri erano nel bompresso, con diversa inclinazione e il diverso attacco delle sartie, a filo della murata per il Vespucci ed esterno per il Colombo. Sul Colombo erano inoltre assenti le imbarcazioni maggiori (al centro nave) e il relativo albero di carico.
Il Vespucci ha un solo occhio di Cubia per mascone, per filare le ancore, mentre il Colombo ne aveva due occhi di Cubia.
Si dice che il fumaiolo del Colombo fosse più basso di quello del Vespucci e quindi quasi invisibile.
Sembra inoltre che la baleniera del Colombo sia stata tolta, prima della cessione alla ex Russia, e sia stata posizionata sul Vespucci, che originariamente non l’aveva.
Le vele del Vespucci a volte vengono prodotte da ditte esterne altamente qualificate. Quest'anno (2010) è la ditta Doyle Sails Italia, specializzata nella produzione di vele per tutte le imbarcazioni, che ha questo incarico.
La pubblicazione delle foto che puoi vedere qui, mi è stata gentilmente concessa dalla ditta stessa, che me le ha anche fornite. Si tratta di alcuni particolari delle fasi di produzione e lavorazione di quelle immense e fantastiche vele.
Per l’addestramento velico dei futuri Ufficiali si effettuano alcune esercitazioni a vela usando i palischermi, sui quali trovano posto circa dieci persone. Si fanno esercizi di voga e si montano gli alberi e le vele.
Sul Vespucci si svolgono anche le esercitazioni per le manovre da effettuarsi in caso di incendio, che è temuto da sempre su tutte le navi. Ogni componente dell’equipaggio ha uno specifico posto e/o incarico prestabilito; alcuni saranno ovviamente addetti ai sistemi antincendio e alle manichette. In caso di necessità seguirà anche l’abbandono della nave.
Regolarmente si eseguono anche le esercitazioni per l’abbandono della nave. Ogni persona ha un giubbetto di salvataggio e conosce già lo specifico posto su una determinata scialuppa di salvataggio. A questa si recherà immediatamente nel momento in cui verrà dato il comando “posto d’abbandono nave”.
Tutto deve svolgersi con precisione e in velocità, ma soprattutto in modo ordinato.
La lancia viene calata in mare quando l’equipaggio è a bordo e si usano le gruette. I marinai si possono tenere alle apposite cime, chiamate tientibene.
Oltre alle scialuppe di salvataggio sono presenti anche degli auto-gonfianti.
Gli alberi del Vespucci sono visibili da dietro le mura dell’Arsenale Militare Marittimo di La Spezia.
Per tradizione, il venerdì Santo i pennoni non devono incrociare gli alberi.
Tutti i pennoni perciò vengono scrociati (sono messi di traverso) e la nave “muore”, lasciando gli appassionati con la commozione nel cuore.
Nella Campagna Addestrativa 2017 le donne imbarcate sulla nave scuola Amerigo Vespucci sono una ventina. Una è nocchiere sull’albero di maestra ed è la prima donna che svolge questo incarico.
Sull'albero di trinchetto del Vespucci è presente il simbolo della Ferrari (la casa di Maranello).
Enzo Ferrari fondò la sua scuderia nel 1929, lo stesso anno in cui il tenente colonnello del Genio Navale Francesco Rotundi iniziò il progetto del Vespucci. Per questo nell'aprile del 1994 cinquanta "rosse" del Ferrari Club Italia hanno percorso i viali dell'Accademia Navale di Livorno per incontrarsi poi, al porto mediceo, con il magnifico veliero: due miti che tengono alto il nome dell'Italia nel mondo.
Come già accennato, in precedenza, il nostromo di guardia ha il compito di battere le mezze ore suonando la campana di bordo, da uno a otto colpi, nell'arco delle quattro ore di guardia della stessa squadra.
Al suono della campana, le quattro vedette (disposte rispettivamente a prora, a dritta, a poppa e a sinistra) si passano la voce, seguendo una successione prestabilita, per indicare che sono allerta e che i fanali di navigazione sono regolarmente accesi. Ogni vedetta perciò farà sentire la sua voce e così si potranno udire: "buona guardia a dritta, fanale verde acceso" (e le altre ovviamente saranno poi a sinistra, a prora e a poppa e le luci saranno rossa, di via e di coronamento).
Le luci sono fondamentali per capire la posizione e la direzione della nave. Furono introdotte dalla Marina Britannica nel XVII secolo e vennero subito adottate anche dalle altre Marine per la loro importanza e ... sono ancora in uso! Furono rese obbligatorie e, in caso di collisione, provocata da un uso non corretto di queste segnalazioni, il Comandante poteva facilmente essere considerato colpevole e condannato al risarcimento dei danni provocati da questa incuranza.
Le luci vengono accese dal tramonto fino all'alba, e in caso di visibilità ridotta, e sono quattro: rossa a sinistra; verde a dritta (destra); bianca e bassa a poppa (dietro), detta "di coronamento"; bianca ed alta a prua (davanti), detta "di via".
La vedetta quindi poteva in qualsiasi momento capire la direzione della nave che avvistava: se vedeva il fanale verde, la nave mostrava il lato di dritta; se vedeva il fanale bianco basso, quella era la poppa e quindi si stava allontanando; se il fanale però era bianco ed alto ... la nave gli stava venendo contro!
Di giorno ovviamente le vedette devono sempre controllare l'orizzonte, senza interruzione, e con l'aiuto del binocolo, e comunicare sempre con la plancia (l'Ufficiale di guardia).
Quindi si potrà udire un ... "nave ad ore 2" (si presume che la propria nave si trovi al centro del quadrante di un immaginario orologio, dove le 12 corrispondono alla prua e le 6 alla poppa).
L'avvistamento verrà anche segnalato sul giornale di bordo.
In caso di nebbia, e quindi di ridotta visibilità, viene suonata la campana di bordo del Vespucci (o su altre navi la sirena) ad intervalli regolari per segnalare la propria presenza. Le vedette questa volta dovranno stare ancora più attente, identificare bene qualsiasi suono proveniente dal mare e soprattutto accorgersi subito di eventuali sirene o campane di altre navi che si trovano nelle vicinanze.
Una delle missioni della nave Amerigo Vespucci è stata anche quella di fornire energia elettrica ai sommergibili della Marina Militare in missione durante la Seconda Guerra Mondiale. L’impianto propulsivo è un Diesel-Elettrico che fornì la ricarica alle batterie dei sommergibili presenti a Pola presso la scuola sommergibili.
Nave Vespucci ferma ai box, in Arsenale a La Spezia la "Regina" si rifà il look (notizia tratta dal sito della nostra Marina Militare).
Nave Vespucci si prende un anno per rifarsi il look: fino all’estate del 2015 sarà sottoposta a un’accurata sessione di grandi lavori. Da ottobre scorso (2013) è in Arsenale, a La Spezia; è stata smantellata e - pezzo per pezzo - sarà ricostruita per tornare a essere la “regina”, con il suo fascino antico ma all’avanguardia.
Nata, 83 anni fa, a Castellammare di Stabia, nave Amerigo Vespucci è maturata in mare, insegnando a marinai e ufficiali di Marina amore e rispetto per l'ambiente, per le regole e la disciplina, per l'uomo e per il mare.
È un simbolo dell’Italia nel mondo grazie al fascino di quelle anziane signore che sanno stregare. È ambasciatrice Unicef, affianca le grosse organizzazioni per la tutela dell’ambiente.
Ecco il link che ti porterà ad una galleria di foto dei lavori in corso a La Spezia; nel suo splendore: in sosta a Savona; storiche: sosta a Lisbona nel 1931 e a Venezia nel 1940 con il “fratello” Colombo.
Nel 2015 nel cantiere di Andrea e Dino Tagliapietra (Giudecca a Venezia) è stato varato il nuovo tender del Vespucci.
La barca è interamente costruita in legno di mogano lamellare. Sono presenti le moderne tecnologie, ma esteticamente è la copia del precedente tender.
La Mcn 1675 misura 10 metri, è larga 6,5, per un peso totale di 6 tonnellate. Ha due motori da 170 cavalli che le consentiranno di raggiungere i 24 nodi di velocità massima, mantenendo una velocità operativa di 16 nodi.
Va sottolineato l'elevato valore manifatturiero che presenta questa produzione, espressione di alto livello di Made in Italy e del polo della cantieristica navale veneziana, ancora presente alla Giudecca.