prima nave amerigo vespucci

la prima nave scuola chiamata
Amerigo Vespucci


nave scuola amerigo vespucci

la scialuppa del comandante
dell'attuale
nave scuola Amerigo Vespucci

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Inno della Regia nave Vespucci

- Canzone del Vespucci -

nave scuola amerigo vespucci a venezia

la nave scuola Amerigo Vespucci a Venezia (nel 2008)

Con le vele gonfiate dal vento
Bella nave che corri sul mar
Ci ricordi l’antica potenza
Delle nostre Città Marinar.

Marinai noi pure vogliamo
Tal retaggio glorioso serbar
Ed un inno possente innalziamo
Sull’immensa distesa dei mar.

Sui mar che seppero l’antiche storie
Che ancora echeggiano delle vittorie
Vespucci inalbera la tua Bandiera
Che reca il palpito d’Italia intera.

Or non più Gonfalone o Stendardo
Tra le vele vediamo ondeggiar
Ma lassù la Bandiera d’Italia
Luminosa e splendente ci appar.

Marinai noi pure vogliamo
Tal retaggio di gloria onorar
Ed impegno solenne prendiamo
Di difenderla sempre sui mar.

Sui mar che seppero l’antiche storie
Che ancora echeggiano delle vittorie
Vespucci inalbera la tua Bandiera
Che reca il palpito d’Italia intera.

 

 

 

 

Questa è l'ultima versione dell'inno della nave, che è nato nel 1937, e fu cantato e suonato per alcuni anni. Venne poi però gradualmente abbandonato.

E' stato poi ripreso e completato nel 1954.

nave scuola amerigo vespucci in navigazione

la nave scuola Amerigo Vespucci in navigazione
- Campagna Addestrativa 2009 -
(dal sito web della Marina Militare Italiana)

 

nave scuola amerigo vespucci al tramonto

la nave scuola Amerigo Vespucci al tramonto
(purtroppo con visione parziale e lontana)

nave scuola amerigo vespucci a ravenna

la nave scuola Amerigo Vespucci al tramonto
(purtroppo con visione parziale e lontana)

 

 

alberi e pennoni della nave scuola amerigo vespucci

una parte di alberi e pennoni
della nave scuola Amerigo Vespucci

 

 

nave scuola amerigo vespucci a venezia

la nave scuola a Venezia

La storia

Il Contrammiraglio Piero Carpani, durante alcune ricerche, ha scoperto la parte di un inno dedicato alla Regia Nave Vespucci.
Era stato composto negli anni '30 ed era chiamato "Canzone del Vespucci".

Dopo la pubblicazione di questa notizia sulla Rivista "Marinai d'Italia" si è potuto conoscere la parte di testo mancante e qualche altra notizia al riguardo.

L'inno venne composto nel primo anno di Accademia Navale del Corso Alcione (1937 – 1940). L'autore è stato molto probabilmente l’Allievo Giorgio Geddes da Filicaia.   L’inno era formato da una serie di due quartine, seguite da un ritornello di una quartina cantata sulla stessa musica del ritornello del “Canto degli Arditi".
Fu cantato per qualche tempo dagli allievi della Accademia Navale e suonato dalla Banda dell’Accademia stessa, ma venne poi gradualmente dimenticato.
(Notizia fornita alla rivista dall’Ing. NESI).

 

Il Comandante C.V. Bardi, durante la crociera estiva del Corso Vichinghi (1953-1957), chiese agli ufficiali di bordo di completare l'inno del Vespucci. Ricordava a memoria le prime due quartine e chiedeva un ritornello con altre due quartine. L'autore di tale rifacimento, che è quello qui pubblicato, è stato l'Amm. Div. Bolognesi.
Venne cantato sulla musica del "Canto del Monte Grappa", all'epoca molto in voga.
(Notizia fornita alla rivista dallo stesso autore.)

 

Si ha un'altra notizia certa di questo inno nel 1938.
Nel libro "Antologia del mare - dai giornali di bordo degli Allievi", edito dalla Regia Accademia Navale, (gli Allievi sono imbarcati sulle due navi scuola Amerigo Vespucci e Cristoforo Colombo) si legge esattamente questo:

***

"Con le vele gonfiate dal vento
bella nave che corri sul mar"

La motobarca si allontana. Ospiti nuovi: le valigie.
Addio Vespucci, addio forse per sempre.
Un nodo serra quasi la gola, ma il canto continua.
Quante volte lasceremo nella nostra vita una nave?
Ma questa è diversa, è unica.
Noi siamo saliti lassù col solo nome, la sola divisa di marinai. Lo eravamo di aspirazione. Lo siamo oggi di fatto. Essa ci ha formato, ci ha educato. Ci ha condotto pel mare e ce lo ha fatto conoscere. Ci ha svelato tanti segreti.
E' stata come il primo amore!

A.C.

***

(Come avrai sicuramente capito, A.C. sono le sigle dell'Allievo autore di questa parte del giornale di bordo).

Ovviamente, come dice il Contrammiraglio Carpani, la ricerca continua!

Chiunque possa dare ulteriori informazioni, anche frammentarie, può scrivermi a roberta@ammiraglia88.it .
Le aggiungerò in questa pagina (se volete restare anonimi ditemelo e non pubblicherò il vostro nome) ed ovviamente riferirò la nuova notizia al Contrammiraglio.

Grazie al signor Franco c'è un'altra testimonianza dell'esistenza di tale inno già sulla prima nave scuola Vespucci. Nel diario della Campagna Addestrativa, redatto dal signor Luigi (suo padre) imbarcato sull'incrociatore Vespucci nel 1924, è scritto che:

"11 Luglio 1924. - Stamattina siamo partiti da Livorno ed ho cominciato così la mia seconda Campagna Navale di Istruzione. (...) Sono imbarcato sulla Regia Nave A. Vespucci, il quarantenne brigantino a palo  che da tanti anni accoglie gli allievi della Regia Accademia Navale e li conduce, pieni di entusiasmo e di allegria in giro per il mare sempre bello sia quando è calmo come quando è in burrasca. Il Vespucci è stato costruito nel R. Arsenale di Venezia e là fu varato il 31 luglio 1882. E’ lungo circa 84 metri, largo 13 circa e disloca circa 2800 tonnellate. A poppa, dove raggiunge il massimo di immersione, pesca circa 7 metri. (...)
Con partenza da Rapallo gli allievi effettuano alcune lunghe gite a piedi, più marce che passeggiate, con fucile e zaino in spalla e buffettiera in vita. (...) In testa alla colonna marciano i Marinai delle due Navi e li segue la Banda di Nave Ferruccio che, negli attraversamenti dei paesi suona gli inni di Mameli, degli Arditi e del Vespucci: “con le vele gonfiate dal vento”. (...)
5 settembre. - Prima di mezzogiorno arriviamo a Fort National e, gentilmente, siamo invitati dal comandante del forte a mangiare nella “Chambre de Bouliu” che è una sala dove mangiano gli Zuavi del 9° Reggimento. Bouliu era uno zuavo del 9° Reggimento  caduto “sur le Champ d’Honneur” come dice una iscrizione sulla parte prospiciente della porta d’entrata. Prima di muoverci abbiamo cantato “Giovinezza” e  poi il solito “Inno del Vespucci”. (...)"

Il signor Franco aggiunge che l'inno è citato anche in altri punti del diario, ma ci sono riportate solo le parole del primo verso.